il sentiero interrotto prima dell'ultimo sbalzo al Passo Napoleone
Primavera 1994: il paesaggio, dopo Groscavallo, è irriconoscibile.
L’abitato di Forno è sovrastato da una enorme massa di detriti scesi dal vallone
di Sea e ancor più da quello della Gura. Ancora una volta si muove il volontariato:
un gruppo di Soci UGET svolge una prima difficoltosissima verifica lungo tutto
il vallone di Sea, sconvolto dalla furia dell’alluvione. Da Forno fino al bivacco
tutti i ponti e le passerelle, tra cui quella di Balma Massiet, sono state spazzati
e trascinati a valle. Il Passo di Napoleone è franato ed è totalmente scomparsa
l’attrezzatura che ne agevolava il superamento. Un gruppo composto dagli ugetini
Maria Teresa e Renato Cutela, John Fenoglio, Giovanni Gatto, Antonio Pietrafesa,
Laura e Mario Piva, Francesco Seimandi, Paolo Trentin e da Giacomelli del Soccorso
Alpino, si dedica a riattrezzare i passaggi del torrente, in particolare alla
ricostruzione della passerella di Balma Masset e via via più in alto fino a
trovare una soluzione provvisoria per il ripristino dell’attrezzatura del Passo
di Napoleone. Le Amministrazioni locali (Comune e Comunità Montana) forniscono
i materiali necessari.
1994: ricostruzione di passerelle sulla Stura di
Sea
Trasporto di materiali di ricambio
Purtroppo nel settembre 1997 una nuova piena del torrente vanifica gli sforzi
dei nostri volontari distruggendo gran parte delle opere di ripristino fin qui
realizzate. La tenacia degli ugetini però è grande. Riescono a coinvolgere Enti
locali, Comune e Comunità Montana e numerosi valligiani volontari del Soccorso
Alpino. Dall’inizio del 1998 molte opere indispensabili vengono realizzate o
consolidate e riprende anche la vita degli alpeggi. Il 22 luglio 2000 entra
in funzione al bivacco l’impianto fotovoltaico, montato da Corradino Rabbi e
Sergio Bianco. Ne risulta migliorata la vivibilità e un segnale luminoso esterno
rende possibile l’individuazione del bivacco nelle ore di oscurità, facilitandone
l’accesso. Nel dicembre 2001 entra in funzione il nuovo ponte sulla Stura di
Sea che facilita l’accesso al Santuario e a tutto il vallone. Intanto l’Assemblea
delle Nazioni Unite proclama il 2002 “Anno Internazionale delle Montagne”. E’
un invito alle Nazioni e alle Associazioni ad impegnarsi con iniziative concrete
a favore delle montagne e delle genti di montagna, iniziative intese anche alla
formazione e all’educazione a meglio gestire le risorse disponibili. Ne dovrebbe
seguire uno sviluppo duraturo dei paesi di montagna di tutto il mondo. L’UGET
Torino coglie l’occasione per presentare il “Progetto Vallone di Sea” articolato
in numerosi punti quali il miglioramento della rete sentieristica, la segnaletica
e il ripristino della funzionalità degli alpeggi situati nel vallone, nel rispetto
delle normative vigenti relative a sanità, ambiente, sicurezza.
Segnaletica nuova sullo sfondo del Colle di Sea
L’organizzazione Centrale del CAI approva la parte relativa alla sentieristica. Comune, Comunità
Montana e Delegazione Regionale del CAI fanno propria la restante parte che
richiede approfondimenti. Nel corso degli anni 2002 e 2003 sono ancora i volontari
dell’UGET (Antonio Pietrafesa, Giovanni Gatto, Gianni Merlino, Mario Piva, Luigi
Soria: 160 ore di lavoro) insieme ai volontari del Soccorso Alpino della Val
Grande (Alessandro Vangi, Dario Berardo, Manlio Astolfi: 120 ore di lavoro)
che tagliano arbusti, sistemano picchetti segnavia, pali con tabelle segnaletiche,
ometti, indicazione di sorgenti, cavi di sicurezza in passaggi impegnativi,
il tutto nel rispetto delle norme CAI.
Segnaletica nuova per il Passo delle Lose
Tutto trasportato a spalla, superando
oltre 3000 m di dislivello. Gli interventi hanno raggiunto il Ghicet di Sea,
il Colle dell’Ometto, il Passo delle Lose, il Colle di Sea, toccando ovviamente
il bivacco. Grandi lavori e tante piccole attenzioni contribuiscono a mantenere
in efficienza la preziosa struttura.