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CHI ERA MARCO FASSERO






Marco Fassero

Marco Fassero nasce nel 1961 a Ciriè, dove si diploma presso il locale Liceo Scientifico. Molto sensibile e impegnato politicamente verso i problemi degli studenti, si distingue anche nell'ambito locale per il suo altruismo e la sensibilità verso gli altri. Insieme ad altri amici forma anche un gruppo musicale che ripercorre i temi della musica e del folclore andino, suonando gli strumenti tipici di quel popolo di montagna. Si laurea poi in Scienze politiche ad indirizzo storico: la sua vocazione è quella di diventare giornalista, ma lungo la strada incontra non poche difficoltà: " Quello che mi chiedono," rivelerà più volte agli amici " non è spesso quello di cui vorrei parlare.."

La sua passione per la montagna nasce e cresce in questi anni: frequenta la Scuola di Alpinismo G. Ribaldone e diventa istruttore di alpinismo. Le sue emozioni per la montagna si consolidano e si rafforzano in questi anni. Di quei tempi Marco scriveva:

" Giunto alla vetta l'aria era fredda e pungente ... .. la sentivo sulla pelle come una carezza ghiacciata, sentivo i miei polmoni espandersi, il mio corpo tendersi, tutte le mie fibre rilassarsi ..... L'arrivo alla meta è ogni volta un'esperienza incredibile, ogni volta diversa, anche il paesaggio si rivela differente anche così immutabile, ..... tutto cambia ..... cambiano i sentimenti, cambia la gente ... cambiano le nostre esperienze, i desideri, ... quello che fino a ieri sembrava eterno ed indispensabile oggi non ha più importanza ... non ha più senso, sono cambiato, sono mutato, sono cambiati i miei desideri, le mie passioni; ma l'unica cosa che non cambia, non svanisce, è l'amore per le mie Montagne, l'attaccamento che provo diventa sempre più profondo ..... non è solo conquista, gusto del pericolo e sfida continua, ma sentirsi umili di fronte a qualcosa di più grande, è capire i propri limiti, le proprie debolezze ..... é comprendersi meglio .....

Ma la sua passione vera era per la cultura e le storie dimenticate, legate alla montagna: così continua:

"..... c'è un nuovo aspetto che ora mi appassiona: è la ricerca e la scoperta di una cultura dimenticata, di usi e costumi oramai scomparsi: mi piace conoscere la realtà alpina intesa come contesto ambientale ed umano; ecco perché amo parlare con i vecchi saggi che raccontano vite di stenti ma di profondo amore per la loro terra, ecco perché amo ascoltare i loro racconti, le loro leggende ..... quello che vorrei è far conoscere tutto questo a persone che oramai si interessano sempre meno delle loro radici, che hanno dimenticato la loro storia e che rinnegano il loro passato ....."

Il giornalismo, oltre che un lavoro, vorrebbe essere un modo per diffondere agli altri le sue impressioni, le sue conoscenze:

" ..... mi piacerebbe fare qualcosa per far rivivere questa cultura importantissima, sono le mie radici, il mio mondo. "

La montagna è un filo conduttore di tutta la sua vita, perché ..

"..... la Montagna è come una seconda Madre per me ...."

Intanto si impiega alla Banca Sella, " la Banca che porta il nome di un grande dell'Alpinismo " mentre continua a raccogliere materiale sulla vita e la cultura delle nostre montagne, scrivendo anche qualche articolo sui giornali locali, quali il Risveglio e la Voce del Popolo, ed anche su La Stampa. Lavora intensamente per una proiezione di diapositive su questi argomenti, ma il suo lavoro si interrompe bruscamente nell'agosto del 1989 a causa della sua prematura scomparsa : un incidente, durante una discesa dalla cresta di Mezzenile, in Val di Lanzo. Ciò che ha lasciato a coloro che dopo di lui, in sua memoria, hanno lavorato per continuare sulla sua strada è una grande sensibilità verso i più deboli e l'istinto di voler proseguire, per quanto possibile, là dove lui ha interrotto il suo lavoro, che tanto lo appassionava. Così la proiezione è stata completata, è stato stampato un libro e fondato una Associazione che porta il suo nome, che ha portato ai più deboli e meritevoli un piccolo contributo, in ambito locale. L’Associazione ha inoltre contribuito a raccogliere testi sulle montagne per una sezione della Biblioteca Civica di Ciriè, e, ultimo ma non per questo meno importante, ha promosso il rifacimento del bivacco di Sea in collaborazione con il CAI-UGET, per ricordare Marco lassù, vicino alle sue montagne …

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